domenica 18 gennaio 2009

SPD, INSTALLAZIONE PERICOLOSA ? LA Norma CEI 81-10 non esaurisce il problema, n.2

Seguito del POST "SPD, INSTALLAZIONE PERICOLOSA? La norma CEI 81-10 non esaurisce il problema, n.1".
Non solo le regole di installazione degli SPD sono complicate e poco conosciute, ma anche le indicazioni che ci pervengono da fonti autorevoli possono risultare tra loro in contraddizione.
Ad esempio sul manuale di una società importante, che preferiamo non citare, solo un po' datato, abbiamo letto : "La protezione dalle sovratensioni deve essere opportunamente ripetuta sui quadri derivati, specialmente se distano dalla prima protezione più di 30-40 m".
In un prezioso testo a firma di G.B. Lo Piparo e G. Carrescia, dal titolo PROTEZIONE DALLA SOVRATENSIONI ( ediz. Tuttonormel - TO ) abbiamo letto "Le apparecchiature di bassa tensione sono sempre sottoposte ad una sovratensione almeno doppia del livello di protezione effettiva Up/f dell'SPD da cui dovrebbero essere protette, a meno che l'SPD non sia installato entro qualche metro dai morsetti dell'apparecchiatura stessa".
Siamo noi a non aver capito bene il problema?
Come si conciliano le due affermazioni tanto diverse ?
Come possiamo difenderci da tali accadimenti?
Cosa dicono le norme CEI? Cercheremo di dare una risposta appena troveremo un po' di tempo per farlo.

SPD, INSTALLAZIONE PERICOLOSA ? LA Norma CEI 81-10 non esaurisce il problema, n.1

Quando si valuta il rischio di una struttura dovuto alle sovratensioni da fulminazioni, per decidere o meno l’installazione di LPS e SPD a sua protezione, non si prende in debita considerazione il rischio legato alle difficoltà che si incontrano nella corretta progettazione del sistema di difesa, stante la complessità della materia e la scarsa diffusione dei tanti principi/concetti/definizioni, su cui essa si fonda.
Agli effetti pratici, cioè dei risultati, tale considerazione non può essere trascurata.
Oggi a proposito di prescrizioni di installazione di "scaricatori di sovratensione estraibili" in un manuale di una importante società ( che non voglio citare ), un po’ datato ma certamente ancora valido e interessante, si legge quanto segue: " ….. Non possono inoltre essere installati in locali che presentano rischi di incendio o di esplosione. … ".
Una tale affermazione conforta il mio pensiero, per il quale le valutazioni che si fanno e le azioni che ne conseguono in proposito possono ottenere in misura significativamente, dal punto di vista probabilistico, non trascurabile effetti contrari a quelli desiderati : più insicurezza e meno sicurezza.
Vale cioè il principio che la regola d’arte è altra cosa dalla pedissequa applicazione di regole codificate nelle norme tecniche ( CEI ), che pur sono necessarie.
Restiamo in attesa del significato vero di quella che ci sembra una grave affermazione, che abbiamo letto con sconcerto nel manuale e che abbiamo riportato più sopra in grassetto.
Se gli scaricatori di sovratensione possono innescare incendi al punto di doverlo chiaramente denunciare, perché non se tiene debito conto nella valutazione del rischio che andiamo a fare?
Perché di un tale importante problema non se ne parla proprio?

mercoledì 14 gennaio 2009

Cavi H07RN-F o LSOH nei tendoni per sagre. REGOLA D'ARTE O NORME CEI ?

Premesso che per luoghi molto simili a quelli di cui si tratta si richiede l'uso di cavi LSOH, cioè rispondenti alle norme CEI 20-22 ( NPI ) e CEI 20-37 ( a bassissima emissione di ….. ), quando non si è in presenza di sistemi di rivelazione incendi, pur tuttavia per la specifica applicazione descritta mi sembra che l'utilizzo del cavo H07RN-F possa essere tollerata, in quanto anche se non proprio rispondente al dettato della norma vigente, potrebbe rispondere alla regola d'arte.
Il progettista potrebbe a mio avviso tener conto infatti di tutte le condizioni al contorno che definiscono il rischio. Tra queste ne elenco alcune di significative:
la scarsa quantità in gioco di materiale combustibile ( il cavo );
la caratteristica della conduttura costituita da un solo cavo; è sufficiente pertanto la caratteristica di autoestinguenza;
la rispondenza del cavo H07RN-F alla norma CEI 20-35, quindi è autoestinguente;
le qualità speciali del cavo H07RN-F : presenza di ottime caratteristiche meccaniche in relazione all'uso che ne viene fatto ( montaggio e rimontaggio ), come di resistenza all'acqua e all'umidità.
Ritengo che rientri nella discrezionalità del progettista, ritenendolo opportuno dopo aver considerato con attenzione le effettive condizioni di utilizzo e al contorno, dichiarare idoneo l'utilizzo del cavo H07RN-F per la specifica applicazione.
Rientra sempre nella discrezionalità del progettista rendere note analiticamente le ragioni della sua scelta. Sarà cura del progettista descrivere tutte le considerazioni svolte a giustificazione della sua scelta per iscritto in un documento riservato ( una sorta di "fascicolo tecnico" da riferire al progetto ) da esibire obbligatoriamente solo in caso di contestazione ufficiale.
Applicando la regola d'arte a maggior ragione il progettista deve invece chiaramente indicare le eventuali limitazioni d'uso.
Aspettiamo osservazioni.

sabato 10 gennaio 2009

NORME CEI Quale controllo? Lettera aperta al presidente del Comitato Elettrotecnico Italiano, CEI, e al presidente dell'AEIT

NORME CEI Quale controllo? Lettera aperta al presidente del Comitato Elettrotecnico Italiano, CEI, e al presidente dell’Associazione Elettrotecnica Italiana, AEIT
Egr. Sig.ri Presidenti,
nell’introduzione alla norma CEI EN 62305-3 ( norma CEI 81-10/3 ), nella stessa e unica pagina che la costituisce, mi sono imbattuto in tre gravi errori di grammatica: soggetto al plurale e corrispondente verbo coniugato al singolare. Altri numerosissimi errori ( anche sul contenuto tecnico e gravi ) all’interno del documento nel suo insieme non mancano. Come professionista utente della norma e anche come ex insegnante di materie tecniche me ne vergogno molto.
Quello che ci lascia pochissimo tranquilli ( sento di interpretare il comune pensare dei colleghi ) è la considerazione che se, come l’evidenza rende conto, non esiste un serio ed efficace controllo su un documento importantissimo come l’introduzione, non possiamo sperare sia stato eseguito da parte del nostro comitato nazionale un miglior controllo sull’impostazione dell’intero pacchetto normativo e sui contenuti dei singoli articoli.
Affido al mio blog questa denuncia. Non si sa mai che ne possa ricavare maggior attenzione di quanta ne abbia ottenuta fino ad oggi .
Chiedo ad entrambi di promuovere la pubblicazione di questa mia sulla rivista AEIT per l’opportuna diffusione.
Nella speranza che lo spirito del mio intervento non sia frainteso, porgo
distinti saluti
Giancarlo Tedeschi