lunedì 13 ottobre 2014

Nuovo testo Guida CEI 11-35, esecuzione delle cabine MT/BT, un errore ?


Un errore nel nuovo testo della Guida CEI 11-35, che tratta della esecuzione delle cabine MT/BT ?

Non sembra in linea con il titolo della guida il fatto che la stessa dedichi circa 63 pagine allo studio della selettività delle protezioni nelle cabine di trasformazione MT/BT. Evidenti ragioni indicano che fosse tutt’al più un’altra guida dedicata all’argomento specifico ad occuparsene.

In F9, esempio 2, della guida il normatore presenta la formula che esprime “l’andamento della corrente di guasto IkG nell’impianto di bassa tensione in caso di funzionamento in isola”  del gruppo elettrogeno da 500 kVA, che insiste sulle stesse sbarre di BT della cabina di trasformazione.

A noi sembrerebbe risultare che la formula presentata non sia corretta. La formula corretta dovrebbe prevedere che nel secondo membro il termine costante da moltiplicare per il primo esponenziale ( contributo subtransitorio ) non coincida con il valore della corrente di corto circuito subtransitoria (  IrG x 100 /X”d ), bensì con la differenza tra quest’ultimo valore  e il valore della corrente di corto circuito transitoria (IrG x 100 /X’d ). Analogamente il termine costante da moltiplicare per l’esponenziale del secondo addendo sempre del secondo membro non coinciderebbe con il valore della corrente di corto circuito transitotaria (  IrG x 100 /X’d ), come indicato nella norma, ma con la differenza tra quest’ultimo valore  e il valore della corrente di corto circuito permanente (IrG x 100 /Xd ).
Osservazioni
Il normatore, se avesse inteso utilizzare una formula semplificata, avrebbe dovuto avvertire gli utenti della guida, della circostanza ( indicandone eventualmente i limiti di validità!), ma non lo ha fatto.
In realtà non sembra trattarsi di una accettabile approssimazione. I risultati del calcolo, che utilizza la formula più precisa e ricorrente nella letteratura tecnica, indica errori del -27 %, - 21 % e -16 %  del valore più attendibile/corretto rispetto a quello prospettato nella norma. Ciò rispettivamente al tempo 0,010, 0,020 e 0,030 secondi. Naturalmente le differenze possono risultare attenuate o amplificate dai valori effettivi da assegnare alle costanti di tempo e alle reattanze. Non si dice inoltre che anche le condizioni di carico, alle quali si manifesta il corto circuito influenzano il corrispondente valore della corrente di guasto.
Non si capisce perché il normatore non abbia inserito la formula esatta nel testo della norma, visto che i termini che vi compaiono non aumentano di numero e la complessità dei calcoli cresce in misura irrilevante; in ogni caso infatti si deve disporre dei tre valori di corrente ( subtransitoria, transitoria e permanente ).
Non si ricorda che il valore di corrente permanente ho poco significato pratico, in quanto in caso di corto circuito prossimo ai morsetti del generatore il sistema di regolazione intrinseco allo stesso generatore provoca un aumento artificiale del valore della corrente di guasto. Pertanto l’andamento proposto della corrente di guasto nella norma perde di significato un po’ in tutto il suo sviluppo.
Non convince nemmeno il riporto della corrente di corto circuito del generatore sul lato 20 kV ( 115 A ), di cui si dirà in altra sede. Ma nel contempo ricordiamo fin da subito che non si deve sopravalutare tale valore, in quanto non solo il sistema di utente deve eventualmente adeguarsi alle nuove maggiori sollecitazioni, ma anche il Distributore si basa su questo valore per decidere eventuali interventi di rafforzamento del suo sistema in media tensione, imponendo ulteriori costi per la connessione naturalmente con allungamento dei tempi necessari. Sono frequenti impianti di cogenerazione di dieci e più MW.
Si ricorda ancora che il sistema delle protezioni deve garantire la sicurezza anche nei riguardi delle correnti di corto circuito minime e una sopravalutazione delle stesse, di cui non si è consapevoli, può risultare pericolosa.

Ponendo il caso che le osservazioni negative sopra esposte siano fondate, si pone un ulteriore pesante interrogativo: sempre qualche esperto controlla i documenti normativi prima della loro pubblicazione ?? o questo controllo è lasciato al caso o solo alla serietà dei gruppi di lavoro?
Per quale ragione una guida che si occupa dell’esecuzione delle cabine MT/BT si occupa in dettaglio e quasi con pedanteria della selettività del sistema delle protezioni elettriche?
Non ho letto nella guida lo studio delle protezioni nel caso del funzionamento in isola dell’impianto ? Troppo difficile?

lunedì 9 giugno 2014

Guida per l’esecuzione di cabine elettriche MT/BT ... in inchiesta pubblica. Commento n. 2 al testo


Progetto C 1130, con scadenza della fase di inchiesta 24 06 2014, dal titolo“Guida per l’esecuzione di cabine elettriche MT/BT del cliente/utente finale ( ex Guida CEI 11-35)”  Commento n. 2 Commento alla “Prefazione”



Nella prefazione si dice che la nuova edizione della guida viene emessa per adeguarla alla pubblicazione della norma CEI EN 61936-1 ( 2011 ), ( impianti elettrici a tensione compresa tra sopra 1000 V e il limite di 30000 V compreso) , nonché della norma CEI EN 50522 ( 2014 ) ( sui corrispondenti impianti di terra ).  Però a pagina successiva la guida afferma che non si occupa dell’impianto di terra.

Si tratta di una contraddizione evidente poco piacevole, da eliminare: si promettono contenuti e appena dopo se ne ritratta la metà. Si vuole enfatizzare la necessità della nuova edizione: forse non ci dobbiamo aspettare nel nuovo testo modifiche importanti !!
Si promettono "informazionidi relative alle caratteristiche edili del locale .. " che nella passata edizione non comparivano: si badi bene che si tratta di informazioni e niente di più ! Non sarà che ci vendono pagine e pagine di scarsissimo valore in quanto a contenuto e niente di più. pagine e pagine che paghiamo molto care !! Se così fosse chi sarebbero i responsabili di una posssibile importante presa in giro degli utenti della norma ?



Sempre nella prefazione si afferma: “Si fa presente che le prescrizioni contenute nella presente Guida sono correlate a quelle riportate nelle diverse Norme di riferimento.” Non si capisce quali siano le norme di riferimento. Forse quelle appena sopra citate ? Ma se si afferma che del tema trattato dalla seconda di esse, cioè dell’impianto di terra, la guida non se ne occupa, ne rimane una sola ? Inoltre una Guida non dovrebbe imporre prescrizioni, tutt’al più può riproporre le prescrizioni della norma tecnica, richiamandole con assoluta precisione, come già detto, per non creare confusione.  Il termine prescrizione è un po’ pesante da riferire alle norme tecniche che possono essere interpretate dalle condizioni al contorno. Le norme tecniche danno indicazioni, che non sempre debbono essere interpretate come un obbligo : si pensi ad esempio ad indicazioni prestazionali, che non coinvolgono direttamente la sicurezza delle persone, e che quindi possono essere anche oggetto di trasparente contrattazione.

Il passo sopra richiamato merita un chiarimento.



Si premette infine per gli utilizzatori della Guida:  a) che all’interno della cabina si accede solo con l’uso di chiave o attrezzo ( indicazione già presente nella norma CEI EN 61936-1 ); un richiamo !; b) possono entravi solo persone autorizzate e addestrate e persone che sappiano soccorrere un infortunato : al sottoscritto, che da quarant’anni si occupa di impianti elettrici, ma non ha frequentato alcun corso di pronto soccorso, secondo una lettura puntuale del testo della guida risulta vietato entrare in una cabina !!!; si dovrà evitare di imporre il divieto assoluto e precisare forse anche che il pronto soccorso deve riferirsi all’infortunio elettrico ? si ritiene che già esistano disposizioni dedicate al problema del pronto soccorso, senza voler ulteriormente complicare la situazione ; c ); secondo la norma in cabina si deve sempre realizzare la protezione contro i contatti diretti della parte di MT: si tratta di una ovvietà; inoltre sembra che per la BT in cabina quasi non si debba sempre realizzarla o che al di fuori delle cabine esistano anche delle deroghe per la MT; inoltre a quale norma si riferisce ? ad una norma di rango inferiore, visto che non si usa la lettera maiuscola iniziale per citarla ? è solo una svista ? non si usa presso il CEI l’ausilio di un correttore di bozze ? precisare la norma di riferimento ! c) si afferma che per ciò che si riferisce alla BT e che non è contemplato nella norma CEI EN 61936-1, si deve guardare alla norma CEI 64-8 ( parti da 1 a 6 ); anche in questo caso si tratta, almeno in parte, invero di una ovvietà; però nel contempo si richiama la superiorità della norma europea su quella nazionale; per l’utente della norma sarebbe interessante essere informati sulla presenza di casi di conflitto; nel seguito dell’esame della norma lo scopriremo. Quest'ultima affermazione, così importante, trova riscontro anche al di fuori di questa guida, che stiamo esaminando ? Precisare !!

domenica 8 giugno 2014

Guida per l'esecuzione delle cabine MT/BT ... in inchiesta pubblica. Commento n. 1


Progetto C 1130, con scadenza della fase di inchiesta 24 06 2014, dal titolo“Guida per l’esecuzione di cabine elettriche MT/BT del cliente/utente finale ( ex Guida CEI 11-35)”

Oggetto e scopo

Il primo pensiero indica l’oggetto di interesse, cioè le cabine MT/BT, e i limiti della potenza in esse installata, per la validità della  Guida.  Nel titolo la limitazione o un cenno alla limitazione non compare. Suggeriamo di indicare tali limiti anche nel titolo.

I limiti di validità inoltre non sembrano chiari. Se sono previsti 4 trasformatori di potenza, la Guida si applica ? Tre trasformatori di pari potenza complessiva potrebbero funzionare in parallelo e se come spesso accade presentano una vcc del 4% anziche del 6 % presentano una corrente di corto circuito in grado di far scattare le protezioni del distributore. Si possono chiarire meglio i limiti di cui si tratta?

Circa le prescrizioni richiamate della norma CEI 0-16 a mio parere dovrebbe trattarsi con maggior precisione di correnti di corto circuito che non di correnti di guasto. Propongo di puntualizzare meglio.

Nella nota 1 si afferma che la  norma CEI 0-16 prevale sulla CEI EN 61936-1, quando si manifestino contraddizioni. Si ritiene che questa affermazione di superiorità non trovi luogo solo nella guida. Trattandosi di una guida e non di una norma a sentenziare la situazione non risulta chiara. Si prega di controllare che questa superiorità viene ribadita anche nel testo di una norma.


Lo scopo dichiarato della Guida è dare indicazioni per il progetto e la costruzione delle cabine di trasformazione. Ciò in conformità alle norme CEI.

A mio avviso si tratta quindi di una ripetizione. Le ripetizioni sono spesso dannose, perché creano solo confusione. Cio' si è già più volte dimostrato. Ciò se non si ripetono identicamente le stesse parole del testo normativo. E’ sempre stato così ! Se invece il testo della norma non è chiaro, è questo che deve essere modificato! Eliminare le guide CEI ufficiali: creano confusione e ulteriori vincoli ad essere generosi.

Si aggiunge in seconda battuta che lo scopo è anche quello di offrire chiarimenti e indirizzare nelle scelte dell’impiantistica dell’Utente.
Controlleremo nel corso del nostro esame quanto ciò sia attuato, in quale misura e con quale grado di soddisfazione a mio parere del lettore della guida. Non sono convinto che si raccolga alla fine un risultato positivo sotto l’aspetto richiamato. Lo valuteremo più avanti nel corso del nostro esame.


Si badi bene che i termini norma, guida e utente sono riportati con la lettera iniziale maiuscola. Non condividiamo questo dettaglio, per motivi facilmente intuibili che però in questa sede non ripetiamo. Suggeriamo l’uso della lettera iniziale minuscola.


Si afferma che la Guida si basa su due norme : la Norma EN 61936-1 e la CEI 0-16.
Ci si chiede perché non si usi per la norma EN anche la classificazione nazionale. Usarla.


Si afferma che la guida non tratta dell’impianto di terra. Per esso valgono un’altra guida e un’altra norma di riferimento:  la CEI 11-37 e la Norma EN 61936-2. Si afferma che essa non tratta delle verifiche obbligatorie e della manutenzione: cita le norme a cui si deve guardare per questi aspetti : CEI EN 50110-1, CEI 11-27 e CEI 0-15 e CEI 0-10. Le prime due riguardano più ampiamente i “lavori elettrici” e le seconde due la manutenzione delle cabine elettriche e la manutenzione degli impianti di BT.  Diversi anni fa ho studiato con attenzione la prima delle seconde, trovandola molto poco utile per chi dovesse veramente operare come manutentore delle cabine ( si richiamavano quasi esclusivamente ovvietà ). Non conosco la seconda delle seconde : spero che la situazione sia migliorata, ma temo anche che il giudizio già espresso sia confermato : aspetto i giudizi di chi la conosce. Manca, almeno mi pare, nel testo della guida un elenco delle norme citate con i relativi titoli.