martedì 8 gennaio 2013

Norma CEI 64-8, Incredibile confusione tra funzionalità e sicurezza

Leggo nell'utile informativa che ricevo periodicamente dal portale Voltimum, quanto riporto tra virgolette di seguito.  L'informazione mi è stata trasmessa oggi 8 gennaio 2013. Mi chiedo quali finalità si propone l'ente Prosiel: non mi pare certo gli interessi dei cittadini, visto che tende a confondere a testa bassa e senza alcun distinguo la funzionalità di un impianto con la sua sicurezza. Non condivido l'azione di vago terrorismo che si può leggere nelle affermazioni di Prosiel, come non condivido il fatto che la norma CEI non distingua nei suoi articoli quelli che si riferiscono alla sicurezza da quelli che chiaramente non si riferiscono ad essi: confusione non da poco per i verificatori chiamati ad intervenire sull'applicazione del DLgs 81/2002 o per verificare l'esecuzione a regola d'arte degli impianti sotto il profilo della sicurezza. Appena possibile tornerò con maggiore puntualità sull'argomento.

"Norma CEI 64-8, niente deroghe per gli impianti elettrici non in regola

Importanti chiarimenti sulle interpretazioni della Norma CEI 64-8, principale riferimento per gli impianti elettrici negli ambienti domestici. In particolare l’associazione per la promozione della sicurezza elettrica, Prosiel, ha ribadito la sua posizione di intransigenza sulla possibilità di derogare alla vigente legislazione in materia di impianti elettrici per ambienti domestici e alle relative norme tecniche  

Nel dettaglio, gli esperti di Prosiel mettono in guardia: “l’applicazione solo in parte della norma CEI 64-8, da parte dell’installatore, e su richiesta specifica del cliente, compromette la sicurezza dell’impianto elettrico”.
Nel mese di settembre 2012 è entrata in vigore la nuova variante alla norma CEI 64-8, norma, come sopra ricordato, di riferimento per gli impianti elettrici.
La variante alla norma CEI 64-8 adotta una classificazione degli impianti elettrici in tre livelli, con regole da applicarsi agli impianti di unità immobiliari a uso residenziale.
Questa classificazione descrive ciò che gli utenti potranno scegliere nel momento in cui, rivolgendosi a un installatore di impianti elettrici, decidano di installare un nuovo impianto oppure di rinnovarlo.
L’utente finale potrà d’ora in poi chiedere all’installatore che la realizzazione dell’impianto elettrico sia di livello 1, 2 o 3, dove il livello 1 individua la configurazione minima che dovrà avere un impianto perché possa essere considerato a norma. I livelli superiori 2 e 3 aumentano le prestazioni dell’impianto e quindi la sua fruibilità che si adegua alle necessità degli utenti e alla morfologia dell’habitat.
Due, quindi, le opzioni per l’installatore elettrico: applicare la vigente norma tecnica e, in tal caso, beneficiare della presunzione di conformità alla regola dell’arte; oppure, effettuare lui stesso un’analisi dei rischi dell’impianto, documentando puntualmente nella dichiarazione di conformità le soluzioni tecniche individuate e applicate per azzerare tali rischi.
Ricordiamo che l’impianto elettrico deve essere realizzato a regola d’arte e che gli installatori per legge sono i soggetti responsabili della corretta esecuzione degli impianti, senza che sia possibile scaricare le loro responsabilità sui clienti, sulla base di accordi o patti con i clienti medesimi, trattandosi di responsabilità poste a tutela dell’utente finale."