giovedì 6 gennaio 2011

Satto intempestivo dei relè differenziali in MT /2

A proposito di quanto proposto qualche giorno fa e richiamato nel titolo, abbiamo eseguito delle prove e verificato che può essere fuorviante credere che nei sistemi trifasi una corrente omopolare si manifesti in un circuito solo quando il ritorno della stessa corrente omopolare al centro stella del trasformatore possa attuarsi attraverso il quarto filo ( neutro ) o attraverso i conduttori di protezione o anche attraverso il terreno, e in presenza contestualmente di uno squilibrio delle impedenze di carico, come di guasti.
Infatti si è verificato con il calcolo che nel parallelo di due rami di un sistema trifase senza neutro, se le impedenze delle due vie in parallelo costituiscono due terne tra loro diverse anche solo per le loro parti reattive, ad esempio per una diversa disposizione reciproca tra le fasi e/o per una diversa distanza tra le fasi, ogni ramo si vede interessato da una corrente omopolare significativa ( in grado di far scattare un relè differenziale tarato a qualche ampere ). La corrente omopolare ( il vettore 3Io ), che interessa un ramo, risulta uguale e opposta a quella che circola nel secondo ramo. Si è ipotizzata la stessa terna simmetrica di correnti in ingresso e in uscita dal parallelo. Nessuna componente omopolare né in ingresso, né in uscita dal parallelo.
Lo studio sviluppato si adatta molto bene al caso di una cabina MT/BT alimentata con due condutture distinte a partire da una cabina di consegna. Facilmente intuibile sotto il profilo esaminato il comportamento di un anello di MT che da una cabina di consegna alimenta più cabine MT/BT.
Ritengo l’osservazione interessante, in quanto non avevo mai letto nei testi di impianti elettrici dell’eventualità che una componente omopolare di corrente si potesse stabilire anche non in presenza di guasto in una conduttura e che il “quarto filo” si ritrovasse nel ramo in parallelo. Ciò vale per un ramo nei confronti dell’altro e viceversa.
L’intensità della corrente omopolare può essere in qualche misura calcolata.
Una posa attenta dei cavi unipolari MT può evitare l’intervento dei dispositivi differenziali.
Anche l’utilizzo di cavi tripolari evita l’intervento dei dispositivi differenziali.
Progetti accurati possono eliminare pesantissime interruzioni nell’alimentazione di stabilimenti produttivi sensibili.
Auspichiamo che la Guida CEI 11-35 si occupi in futuro anche di questi importanti aspetti.