L’ambiente normativo ha
proposto senza volerlo manifestare la soluzione prevista nel mercato
nordamericano?
Le norme tecniche in vigore nel Nord
America prendono in seria considerazione la concreta possibilità che il fattore
di potenza della corrente di cortocircuito sia inferiore a quello convenzionale
previsto per le prove in laboratorio degli interruttori[1]. Le stesse norme tecniche forniscono
regole di comportamento nel caso le correnti ci cortocircuito siano
caratterizzate da un fattore di potenza inferiore a quello convenzionale. I
fattori convenzionali riportati nelle norme nordamericane non sono proprio gli
stessi che compaiono nelle norme CEI EN IEC.
Le norme nordamericane danno in proposito anche indicazioni sui valori
di declassamento del potere di interruzione nominale da considerare. Sono infatti
messe a disposizione dei progettisti e dei quadristi tabelle, che indicano il
declassamento da utilizzare nei casi critici in relazione al valore del fattore
di cortocircuito con cui ci si deve confrontare e consentono di scegliere
interruttori adeguati. Di seguito un
esempio di tabella[2].
Tavola - Fattori
di declassamento del potere di interruzione nominale degli interruttori |
|
|
|
|
|||||||
% P.F. |
X/R |
Poteri di
interruzione nominali |
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|||
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Interruttori scatolati |
|
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|
Interruttori di tipo aperto |
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||||
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I < e = 10
kA |
I > 10
kA I < e = 20
kA |
> 20 kA |
|
Senza fusibili |
Con fusibili |
||||
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
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50 |
1,73 |
1,000 |
|
1,000 |
|
1,000 |
|
1,000 |
|
1,000 |
|
30 |
3,18 |
0,847 |
|
1,000 |
|
1,000 |
|
1,000 |
|
1,000 |
|
25 |
3,87 |
0,805 |
|
0,950 |
|
1,000 |
|
1,000 |
|
1,000 |
|
20 |
4,90 |
0,762 |
|
0,899 |
|
1,000 |
|
1,000 |
|
1,000 |
|
15 |
6,58 |
0,718 |
|
0,847 |
|
0,942 |
|
1,000 |
|
0,939 |
|
12 |
8,27 |
0,691 |
|
0,815 |
|
0,907 |
|
0,962 |
|
0,898 |
|
10 |
9,95 |
0,673 |
|
0,794 |
|
0,883 |
|
0,937 |
|
0,870 |
|
8,50 |
11,72 |
0,659 |
|
0,778 |
|
0,865 |
|
0,918 |
|
0,849 |
|
7 |
14,25 |
0,645 |
|
0,761 |
|
0,847 |
|
0,899 |
|
0,827 |
|
5 |
19,97 |
0,627 |
|
0,740 |
|
0,823 |
|
0,874 |
|
0,797 |
|
Tabella in vigore nel mercato nordamericano, riportante i fattori
di declassamento del potere di interruzione nominale degli interruttori in
funzione del fattore di potenza della corrente di cortocircuito.
Il criterio di formazione della
tabella sembra essere quello che ha ispirato i contenuti la guida italiana CEI
121-5. Probabilmente i costruttori di interruttori di BT statunitensi e
canadesi hanno eseguito prove in laboratorio e condotto ragionamenti tali da
garantire la bontà delle conclusioni esposte nella tabella.
Per dovere di informazione si deve
però anche enfatizzare il fatto che il criterio fornito per superare l’ostacolo
nella norma nazionale è stato pubblicato solo in seguito ad una forte richiesta
di chiarimento proveniente dall’esterno dell’ambiente normativo e che l’
ambiente normativo nazionale non ha mai fatto sapere di aver adottato la procedura
in vigore in Nordamerica. Peraltro è noto che le norme tecniche (ANSI, UL) in
vigore nel Nord America relative alla costruzione e alle prove degli
interruttori di protezione di bassa tensione sono diverse dalle norme IEC/EN/CEI,
come è noto che non è facile un confronto tra queste e quelle[3].
Il progettista e i quadristi in
Italia non devono certo assumersi la responsabilità di adottare la soluzione in
vigore nel Nord America, peraltro un po’ in sordina e non spontaneamente proposta
in alcuni documenti secondari del Comitato Elettrotecnico Italiano. Ciò quando gli
stessi esperti normatori in Italia non sembrano interessati al problema e ad
ogni suo approfondimento: la risposta data che ci sconcerta è che presso l’ambiente
normativo non si sente l’esigenza di ulteriori chiarimenti e che la situazione pertanto
può rimanere come sta.
[1] Già nell’anno 2001 presso l’American National Standard
(ANSI) si approvava il documento IEEE Std 242-2001 (Recommended Practice for
Protection and Coordination of Industrial and Commercial Power System), che in
Table 7-7 forniva i “Short-circuit current multiplyng factor for circuit
breakers”, indirettamente quindi i fattori di declassamento dei poteri di
interruzione per valori del fattore di potenza inferiori a quelli standard
previsti per le prove di laboratorio.
[2] Da “Power Distribution System”, EATON, August 2017,
Sheet 01 053.
[3] Per di più i valori dei fattori di potenza di prova in
cortocircuito per gli interruttori previsti dalle norme tecniche in vigore nel
mercato nordamericano sembrano risultare diversi da quelli previsti dalle norme
CEI (ad es. 0,15 contro 0,2) e non poco diverse risultano le tensioni di
esercizio degli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione rispetto a
quelle in vigore in Italia.
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