lunedì 11 luglio 2011

La protezione dai contatti indiretti negli impianti fotovoltaici

La protezione dai contatti indiretti negli impianti fotovoltaici
Si suppone che il generatore PV sia costituito da componenti in classe II. Solo l’inverter sia in classe I. In tal caso, che mi sembra il più diffuso, mi chiedo, ai fini di realizzare un impianto “sicuro”, se sia effettivamente necessario mettere a terra le strutture metalliche di supporto ai moduli e le cornici dei moduli stessi, per consentire il monitoraggio dell’isolamento del generatore PV ( sistema IT ), come una certa prassi sembra richiedere.
Si sa che collegare o non collegare a terra una parte conduttrice ( massa estranea ? ) comporta sempre qualche differenza, che influisce sulla sicurezza e sulle conseguenti responsabilità. Nel caso specifico la regola generale chiaramente lo vieta, ma altre considerazioni invece non altrettanto chiare ( in prossimità del mare !!) lo richiedono.
Ho consultato la norma CEI 64-8, Sez. 712 e la norma CEI 82-25, punto 9.1, Le protezioni contro gli shok elettrici, ma non ho trovato la soluzione.
Nel caso presentato come ci dobbiamo comportare ? Possibile che la Guida CEI 82-25 e la norma CEI 64-8 non abbiano preso in considerazione la gestione di un sistema IT, applicato al caso specifico di sezioni di impianti PV in corrente continua in classe II. Ma allora a cosa serve una guida o una norma? Se gli esperti oltre al glossario particolare mi confermano solo banalmente che devo mettere a terra le cornici dei moduli di classe I, che nessuno , almeno credo, oggi costruisce in tale modo di protezione, e non considerano invece l'interferenza del sistema IT in corrente continua con la protezione in classe II dei moduli fotovoltaici e del resto dell’impianto, con la quale tutti ci dobbiamo confrontare, in quanto dalla norma stessa praticamente suggerita?
Come mi devo comportare ?

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